lunedì 31 marzo 2008
Il prossimo libro.
Pubblicato da whiteknight alle 13:06 2 commenti
Etichette: arcobaleno, banana yoshimoto, giapponese, kitchen, libro, scrittrice
sabato 29 marzo 2008
Recensione del libro "Il paradiso degli orchi", di Daniel Pennac.
Il protagonista di questo libro, scritto tutto in prima persona, è l'ormai mitico Benjamin Malaussène, assunto come capro espiatorio in un grande magazzino. Il suo compito consiste nell'impietosire i clienti pronti a sporgere reclamo per la merce difettosa, facendo risparmiare all'azienda un sacco di soldi. Malaussène con questo improbabile ma lautamente pagato mestiere mantiene la sua ancora più incredibile famiglia, formata dai suoi fratellastri e sorellastre, sfornati a periodi regolari dalla loro comune madre, abituata a cambiare frequentemente uomini, non prima di essersi fatta mettere incinta. Tuttavia nel grande magazzino cominciano a verificarsi inspiegabili attentati dinamitardi, che avvengono sempre in presenza del buon Malussène, che inevitabilmente finisce per diventare il principale indiziato. Dovrà quindi improvvisarsi investigatore, aiutato da una giornalista d'assalto e dalla sua famiglia.
Una storia quasi surreale, per alcuni aspetti fiabesca, scritta con eccezionale fantasia e tanto humour, che gronda da ogni pagina del libro. Il personaggio di Malussène, poi, è semplicemente geniale: non per niente è ormai diventato un mito del nostro tempo. Un libro che comunque è anche una divertente riflessione sulle contraddizioni della nostra società consumistica. In particolare nella storia è sempre presente il conflitto tra la necessità di accettare razionalmente le convenzioni borghesi da una parte (il grande magazzino incarna questo aspetto), e il bisogno di accettare l'irrazionale, il non codificato come necessità per viversi la vita (la famiglia di Malaussène ne è il paradigma). Insomma un libro che si presta a riflessioni che vanno molto al di là della storiella divertente che potrebbe emergere da una prima superficiale lettura.
Un libro che vale senz'altro la pena di leggere, anche se devo dire che lo stile di Pennac in sé non è sempre fluido e lineare.
Pubblicato da whiteknight alle 14:28 7 commenti
Etichette: benjamin malaussène, capro espiatorio, daniel pennac, il paradiso degli orchi, libro, recensione, scrittore
mercoledì 26 marzo 2008
"Il paradiso degli orchi", di Daniel Pennac: lettura finita.
Pubblicato da whiteknight alle 14:37 0 commenti
Etichette: daniel pennac, il paradiso degli orchi, libro, scrittore, stile
domenica 23 marzo 2008
sabato 22 marzo 2008
"Il paradiso degli orchi", di Daniel Pennac: prime impressioni.
Pubblicato da whiteknight alle 04:27 0 commenti
Etichette: benjamin malaussène, daniel pennac, grande magazzino, il paradiso degli orchi
venerdì 21 marzo 2008
La prossima lettura.
Pubblicato da whiteknight alle 06:47 2 commenti
Etichette: benjamin malaussène, come una bestia feroce, daniel pennac, edward bunker, il paradiso degli orchi, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
giovedì 20 marzo 2008
Recensione del libro "Come una bestia feroce", di Edward Bunker.
Edward Bunker, delinquente incallito nella vita reale, ha con questo libro fornito una stupenda fotografia del mondo del crimine, guardato dal punto di vista dei malviventi. Uso volutamente il termine "fotografia", dopo avere passato ore a cercare quello giusto. Lo stile di Bunker, essenziale, privo di artifici retorici o di forme lessicali particolarmente ricercate, poco descrittivo, dai ritmi sempre più serrati a mano che la storia entra nel vivo, spinge il lettore a immedesimarsi nella vita del protagonista Max Dembo, venendo letteralmente risucchiato nella storia. Tuttavia la fotografia che in modo magistrale Edward Bunker fornisce del mondo del crimine non è un fotografia asettica, in bianco e nero, né iperrealista. Bunker è un grande perché riesce veramente a mantenere un equilibrio perfetto - ma dinamico - tra la mera descrizione dei fatti e la necessità di rendere godibile la loro fruizione da parte del lettore. Il libro è diviso in tre parti ed è interamente scritto in prima persona. La prima parte lascia un certo spazio ai ragionamenti e alle considerazioni sulla vita di Max Dembo, criminale con evidenti tratti autobiografici, e descrive l'uscita di galera in libertà condizionata del protagonista, convinto di tentare a ogni costo di reinserirsi nella società civile. Questa prima parte è la più "filosofica", se mi è permesso il termine, regalando al lettore diverse "perle" sulla visione del mondo dei criminali. Quella successiva descrive il totale fallimento dei tentativi di Max di girare pagina. Non c'è nulla da fare: gli automatismi della società (e anche i suoi personali) lo riconducono inevitabilmente sulla strada del crimine. La storia accelera rapidamente di ritmo, Bunker asciuga rapidamente ogni velleità filosofeggiante e il libro descrive lo scivolare di Max Dembo nel mondo della rapina a mano armata con toni "naturalistici", se mi è permesso il termine. L'adrenalina comincia a scorrere nelle vene dei personaggi e anche in quelle di chi legge (almeno questo è quello che è successo a me). La terza parte è puro cardiopalma. Leggerla è stato per me come essere seduto in prima fila al cinema a guardare un ottimo film d'azione. Impossibile staccare. L'ho letta tutta di fila, rimanendo sveglio fino a notte fonda, ipnotizzato dal magico Edward Bunker. Su tutta quest'ultima parte aleggia la spada di Damocle del destino. Max Dembo percepisce chiaramente la sua situazione senza speranza, eppure continua nel suo percorso di lucida e consapevole fuga da ogni regola sociale, vissuta come realtà inevitabile, un destino ineluttabile. Fino all'epilogo finale, che termina con un secco "Fanculo!", che chiude questo stupendo romanzo. Forse il "Fanculo!" finale è la perfetta sintesi del pensiero criminale del protagonista Max Dembo. Grande libro, grande Edward Bunker. Libro altamente consigliato.
Pubblicato da whiteknight alle 14:27 2 commenti
Etichette: come una bestia feroce, crimine, edward bunker, libro, max dembo, rapina, recensione, scrittore
mercoledì 19 marzo 2008
"Come una bestia feroce", di Edward Bunker: lettura finita.
Pubblicato da whiteknight alle 14:28 3 commenti
Etichette: come una bestia feroce, edward bunker, libro, recensione, scrittore
martedì 18 marzo 2008
Pensiero criminale - parte seconda.
"... Ma a un certo punto ho deciso di non sfidare il destino. E il mio destino è di essere un criminale e di passare tre quarti della mia vita in galera. Magari il tuo è diverso. Ma un giorno o l'altro, che sia domani o fra vent'anni quando ne avrai cinquanta, ti renderai conto che chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu abbia fatto, non poteva andare in modo granché diverso. Ti accorgerai che nella vita ti viene richiesto di fare una certa cosa, e quando sarai alla fine e le somme saranno tirate, sarai stato quella cosa lì, qualsiasi cosa sia. Hai ancora qualche speranza davanti a te, ma un giorno o l'altro scoprirai di essertela lasciata dietro. ..."
Mi piace molto lo stile essenziale di Edward Bunker, che presenta il mondo della delinquenza senza alcuna aura romantica, senza nessuna giustificazione morale (nè condanna) ma senza neanche indulgere nell'autocompiacimento del crimine. Gran scrittore.
Pubblicato da whiteknight alle 12:34 3 commenti
Etichette: come una bestia feroce, crimine, edward bunker, libro
lunedì 17 marzo 2008
Pensiero criminale.
"... Sarei sceso in guerra contro la società, o forse mi sarei soltanto limitato a riprendere lo ostilità. Non provavo più alcun timore. Mi dichiarai libero da ogni regola, eccetto quelle che io stesso avessi voluto accettare. E anche quelle le avrei mutate a mio piacere. Avrei afferrato tutto ciò che avessi desiderato. Avrei ripreso a essere quello che ero, ma con più determinazione. Un criminale. La mia scelta, il mio totale abbandono delle restrizioni sociali (a patto che la società non me le avesse imposte con la forza) era anche la mia verità. Altri avrebbero scelto di accrescere il più possibile il loro potere. Ma il crimine era il mio mondo, il luogo in cui mi sentivo a mio agio e non lacerato nel profondo. E sebbene si trattasse di una libera scelta, era anche destino. La società mi aveva reso quello che ero, e mi aveva messo al bando per paura di quanto essa stessa aveva creato; ma io andavo fiero di questa mia condizione. ..."
Pubblicato da whiteknight alle 13:32 2 commenti
Etichette: come una bestia feroce, crimine, edward bunker, max dembo, pensiero
sabato 15 marzo 2008
"Come una bestia feroce", di Edward Bunker: prime impressioni.
Pubblicato da whiteknight alle 14:28 4 commenti
Etichette: come una bestia feroce, crimine, edward bunker, galera, libro, scrittore, società
giovedì 13 marzo 2008
Edward Bunker: una vita spericolata. A dire poco.
Pubblicato da whiteknight alle 12:05 2 commenti
Etichette: carcere, come una bestia feroce, edward bunker, noir, riformatorio
mercoledì 12 marzo 2008
Edward Bunker!
Pubblicato da whiteknight alle 15:48 5 commenti
Etichette: come una bestia feroce, edward bunker, friuli, libro, scrittore, toni picotto e il tempio dei sortilegi
martedì 11 marzo 2008
Recensione del libro "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi", di Uto Grisolfi.
Il caso ha voluto che m'imbattessi in questo libro sconosciuto. Dopo tanti pacchi presi da autori blasonati, incredibile trovare tanta qualità e originalità in uno scrittore dal nome mai sentito prima.
Il protagonista Toni Picotto è un'impresario edile incaricato di risistemare un letamaio in una vecchia casa dell'alto Friuli. Per mandare avanti il cantiere si avvale dell'aiuto di due suoi amici: l' ex sindacalista con velleità artistiche Grande Tau e Ico, suo compagno di sbronze e deliri pseudoculturali. I due si sono messi in testa di realizzare un improbabile progetto culturale che si pone come obiettivo la riscoperta delle radici celtiche del popolo friulano. A tal fine decidono di mettere in scena nelle sperdute osterie della Carnia delle rappresentazioni di antichi poemi, improvvisandosi novelli bardi. Ovviamente la cosa non va a buon fine. In seguito a questa e a altre esperienze frustranti, il Grande Tau decide di abbandonare gli impegni lavorativi presi e di partire per un ancora più delirante viaggio iniziatico in Nepal. Nonostante la defezione del Grande Tau, Toni Picotto riesce comunque a portare a termine il lavoro assegnatogli. Nel corso dei lavori si scoprirà comunque che il letamaio sorge sopra i resti di un'antico luogo di culto celtico, teatro delle cerimonie rituali di una misteriosa setta di iniziati. Sarà proprio durante una di questi riti iniziatici che il Grande Tau - dopo avere miseramente fallito nel concretizzare il suo viaggio iniziatico - e i suoi amici affronteranno l'ira dell'antica divinità Gwiddyon e dei suoi discepoli, con esiti nefasti ancorchè esilaranti.
Lo stile di Uto Grisolfi è fresco, asciutto, essenziale, eminentemente basato su dialoghi similmente alla narrativa d'oltroceano e lontano anni luce dai barocchismi e dagli orpelli stilistici a cui tanti blasonati autori nostrani ci hanno abituato. L'autore ha genialmente creato una serie di personaggi fortemente caratterizzati, efficacemente rappresentati con dialoghi molto divertenti e battute spassose, che si trovano a vivere una storia farcita di trovate originali e situazioni esilaranti rese magistralmente. Un'autore con una cifra stilistica personalissima che ha saputo regalarmi diverse ore di assoluto piacere e divertentissimo godimento, e del quale spero di potere leggere quanto prima altre opere. Grazie, Uto Grisolfi!
Pubblicato da whiteknight alle 12:39 5 commenti
Etichette: grande tau, Gwiddyon, ico, libro, recensione, scrittore, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
lunedì 10 marzo 2008
Altra perla dal libro "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi", di Uto Grisolfi.
“Veramente mi chiamo...”
"La sua è una domanda lecita, ma io le rispondo: facendo dei banali carotaggi, caro signor Bucotto!” lo interrompe l'ingegnere, che continua sbraitando: ”E adesso la sua domanda successiva sarà: va bene, adesso abbiamo il dato relativo al volume ATTUALE di massa organica presente nella concimaia, perfetto, ma ora, caro ingegner Roncazzi della Rovere, come faremo a calcolare l'andamento FUTURO della stratificazione della massa organica nella concimaia?! Non è vero, signor Picciotto? Su, forza: LO CHIEDA!!”
"Ma che importanza...”
“La sua è una domanda lecita, e io le rispondo: un team di medici veterinari, caro signor Ricotto! AHAHAH!"...
Pubblicato da whiteknight alle 12:25 3 commenti
Etichette: friuli, letamaio, Roncazzi della Rovere, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
domenica 9 marzo 2008
Uto Grisolfi, se ci sei batti un colpo
Pubblicato da whiteknight alle 08:07 3 commenti
Etichette: carnia, friuli, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
sabato 8 marzo 2008
Perle di saggezza dal libro di Uto Grisolfi "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi".
...
"... Te lo dico con affetto, Toni, sai quanto ti stimo, ma tu hai una mentalità troppo borghese. Cerca di aprire la mente, di guardare il mondo con gli occhi dell'artista: la vita va goduta al di là dei piccoli schemi che ci vengono imposti! Tantissimo! Tutti sono capaci di uscire con una e portarsela a letto la prima sera! Troppo facile. Noi artisti invece sappiamo che la vita è breve, quindi ci comportiamo di conseguenza. Vogliamo godercela. Tantissimo!”
“Sarà, ma portarmi a letto una la prima volta che ci esco insieme è un ottimo modo di godermi la vita. Forse lo dico perchè è un po' che con le donne non mi gira bene, ma io la vedo così. E non mi sembra un discorso poi molto borghese.”
“Eh eh eh... vedi Toni, il fatto è che tu sei troppo preso dalla tua impresa edile, hai troppi pensieri inconcludenti in testa. Guarda che te lo dico con affetto, sai quanto ti stimo! Noi artisti, noi veri bohémien invece guardiamo il mondo con occhio diverso, è per questo che le donne crollano in estasi ai nostri piedi! Non ce la fanno proprio a resistere. Tentano, poverine, per poi fallire miseramente, gemendo imploranti. Tantissimo!!”
...
Pubblicato da whiteknight alle 04:57 9 commenti
Etichette: alessandro baricco, grande tau, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
giovedì 6 marzo 2008
Uto Grisolfi: la piacevole scoperta di un'autore sconosciuto.
Il Grande Tau - povero cialtrone complessato - si fa poi abbindolare da una maga che, raccontandogli una marea di assurdità, riesce a abbindolarlo e a ripulirlo per bene di quattrini, convincendolo di essere un eletto che per terminare il suo processo di crescita interiore deve intraprendere un viaggio iniziatico. Nel contempo di inserisce la figura di Toni Picotto, impresario edile che per sbarcare il lunario accetta di ristrutturare un letamaio in una sperduta spelonca della Carnia, avvalendosi dell'aiuto di Ico e del Grande Tau.
Uto Grisolfi scrive bene, puntando molto sui dialoghi, scrivendo un libro divertentissimo di difficile classificazione. Una cosa è certa: Uto si deve essere divertito un mondo nello scrivere questa storia al limite del surreale. E ci si diverte un sacco a leggerla.
Pubblicato da whiteknight alle 12:43 18 commenti
Etichette: carnia, friuli, grande tau, ico, letamaio, libro, scrittore, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
mercoledì 5 marzo 2008
"Toni Picotto e il tempio dei sortilegi", di Uto Grisolfi: prime impressioni.
Pubblicato da whiteknight alle 11:42 7 commenti
Etichette: alessandro baricco, surreale, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
martedì 4 marzo 2008
Una giornata cominciata male e finita peggio.
Raccolgo le ultime forze e mi trascino nel letto, dove spero di riuscire a leggere almeno le prime pagine del libro "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi", dello scrittore Uto Grisolfi, prima di collassare in un sonno (spero) ristoratore.
Pubblicato da whiteknight alle 14:20 4 commenti
Etichette: alessandro baricco, barnum, libro, scrittore, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
lunedì 3 marzo 2008
In attesa di Edward Bunker.
Comunque il problema (se così vogliamo chiamarlo) della scelta della prossima lettura si è risolto da solo. Questa sera ho cenato con vecchi amici, che non vedevo da un sacco tempo. Rivedersi dopo tanti anni è bellissimo. Una serata memorabile, passata a ricordare i vecchi tempi, abbondantemente innaffiata da ottimo vino (e non solo). Uno dei miei amici mi ha regalato un libro, del quale mi ha cantato inni di lode (spero non per i fumi dell'alcol...). Si intitola "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi", l'autore è lo sconosciuto scrittore Uto Grisolfi. Vedremo.
Adesso me ne vado a letto, a smaltire il pasto pantagruelico (o almeno spero). Domani si va a lavorare, fare una libagione lunedì sera è sempre una pessima cosa (guardando la cosa dal punto di vista di martedì mattina...).
Pubblicato da whiteknight alle 13:10 9 commenti
Etichette: alessandro baricco, barnum, come una bestia feroce, edward bunker, libro, scrittore, toni picotto e il tempio dei sortilegi, uto grisolfi
domenica 2 marzo 2008
Recensione del libro "Barnum. Cronache dal Grande Show", di Alessandro Baricco.
Pubblicato da whiteknight alle 12:18 22 commenti
Etichette: agonia, alessandro baricco, barnum, cronache dal grande show, delusione, libro, recensione, scrittore, stile
sabato 1 marzo 2008
Alessandro Baricco: uno stile irritante.
Pubblicato da whiteknight alle 13:56 2 commenti
Etichette: alessandro baricco, barnum, cronache dal grande show, irritante, libro, scrittore, stile