martedì 30 ottobre 2007

Tullio Avoledo, uno scrittore potenzialmente interessante.

Credo di avere individuato la mia prossima lettura. Ho visto interessanti recensioni su Tullio Avoledo, scrittore friulano che ha conosciuto il successo con "L'elenco telefonico di Atlantide". Pare che l'ispirazione per scrivere questo romanzo gli sia venuta da una lettera del grande scrittore di fantascienza inglese Arthur C. Clarke. Questa cosa mi ha veramente incuriosito. Domani andrò a comprare il libro. Speriamo bene.

lunedì 29 ottobre 2007

Alla ricerca della prossima lettura.

Bene. Come previsto sono cominciati gli insulti da parte degli amici di Mauro Corona sulla mia recensione del suo libro "Gocce di resina". Tutto come previsto. Con una interessante novità: pare che esistano due fazioni. Gli amici di Mauro Corona e quelli "veri", almeno a loro dire. Interessante. Chissà se cominceranno a insultarsi tra loro per reclamare il copyright dell'amicizia del buon caro vecchio uomo di legno. Tutto questo è tipico delle storielle ertane. Va beh. Affari loro. Il mio attuale problema è decidere quale sarà il prossimo libro da leggere. Dopo le cocenti delusioni ricavate dalla lettura di "Gocce di resina" di Mauro Corona e di "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia, voglio andare con i piedi di piombo. Meglio prendermi un giorno in più per decidere che pigliarmi un'altra fregatura. Un altra ciofeca potrebbe essere un colpo mortale. Quando ho aperto il blog speravo di condividere esperienze entusiastiche. La realtà è molto più triste. Speriamo nel futuro.

domenica 28 ottobre 2007

Recensione del libro "Gocce di resina", di Mauro Corona.

Eccomi qua. Via il dente, via il dolore. Pur che questa agonia cessi, ho deciso di prendere coraggio e di scrivere la recensione di questo libro dell'uomo di legno. Bene, che dire. Il libro è un'insieme di raccontini di due-tre paginette su vari episodi della vita del buon Corona. Tra l'altro, usando l'espediente di cominciare sempre ogni raccontino dalla pagina dispari (cioè quella di destra), il buon caro vecchio Mauro ha guadagnato un bel po' di pagine in più. Nonostante questo espediente editoriale il libro conta 141 paginette. Se leviamo anche tutti i disegni associati ai raccontini, di scritto rimane assai poco. Ma fin qua niente di male. In fin dei conti anche gli scrittori devono mangiare, capisco che il buon Mauro cavalchi l'onda e scriva per fare cassa. In fin dei conti poi la qualità di un libro non si misura di certo dalla sua lunghezza. Ad esempio il libro "La fattoria degli animali" dell'eccelso George Orwell è un assoluto capolavoro, pur essendo forse anche più corto di "Gocce di resina". Ma siamo su un altro pianeta, distante anni luce dai boschi di Erto, dove vaga il nostro Mauro Corona in cerca di ispirazioni. I raccontini parlano di svariati argomenti: sbronze colossali, false testimonianze, bracconaggio, odio per le donne, sfruttamento dei lavoratori, infanzie tristissime, odi e rancori vari, tentati assassinii e omicidi riusciti. Un quadro desolato e desolante. Forse sono troppo giovane o, non avendo (grazie a Dio) vissuto certe esperienze non riesco a capire, tuttavia devo dire che non ho trovato traccia del fantomatico amore per la natura di cui Corona dovrebbe essere intriso, stando a quando si legge in giro. Qualcuno poi mi deve spiegare come un bracconiere (sia pure con dei tardivi distinguo) possa definirsi un amante della natura. Mah. In ogni caso non ho trovato un filo conduttore che leghi in modo comprensibile i racconti. O forse l'unico filo conduttore che c'è è l'assoluta desolazione di Erto e dei suoi abitanti, costretti da un triste destino a subire una vita fatta di alcool, solitudine e doppiette. Vita grama quella di Corona, almeno fino a quando non è diventato (ma forse sarebbe più corretto dire che è stato fatto diventare) uno scrittore di successo. Se il suo obiettivo era quello di condividere col resto del mondo le ferite della sua vita (cioè i suoi ricordi), devo ammettere che ha centrato il segno. Mamma mia. Tuttavia le sue qualità letterarie lasciano veramente a desiderare. Poteva almeno scrivere un romanzo. Ma forse era troppo difficile. Una serie di raccontini, una sapiente campagna di marketing alle spalle e il gioco è fatto. Comunque se il contatto con la natura che noi avremmo perso è legato al mondo decritto da Corona, ebbene sono contento di avere perso quel contatto, e sono felice che quel mondo stia morendo. Un mondo fatto di solitudine, invidie, istinti primordiali che facilmente sfociano nell'omicidio, misoginia, sfruttamenti. Unica consolazione: l'alcol, ingerito a metri cubi. Caro Mauro, continua pure a vagare nei boschi col tuo fido bottiglione in mano e l'amica doppietta sotto il braccio. Buon pro ti faccia. Ma ti prego in ginocchio: smettila di scrivere.

sabato 27 ottobre 2007

Mauro Corona, perché lo hai fatto?!

Perché hai scritto "Gocce di resina"?! Anzi, perché ti sei messo a scrivere?! Forza, rispondimi!! Ah, scusami, dimenticavo: tu sei l'uomo di legno, non puoi rispondermi, nonostante la magia dei boschi che ti piacciono tanto. Ma come Pinocchio, anche tu hai una speranza: magari a furia di girare nei boschi trovi una fatina che ti fa felice regalandoti un bel bottiglione di vino. Nonostante tutto, hai una schiera di amici che non esitano a ricoprirmi di insulti quando espongo il mio pacato pensiero. Ma va beh, tutti hanno diritto a scrivere. Purtroppo. O forse è meglio così. Comunque leggendo questo tuo libro, sono entrato in profonda crisi. L'idea di aprire un blog per condividere i miei pensieri sui libri e sugli scrittori che leggo mi sembrava una cosa meravigliosa. Nessun dubbio attraversava la mia mente entusiasta. Ora tutto queste certezze appartengono al passato. Come definire se qualcuno è uno scrittore? Basta che un pinco pallino qualsiasi scriva dei raccontini, che qualche altro pinco pallino scriva delle belle recensioni e il gioco è fatto?! Tutto qua?! O c'è dell'altro?! L'ingestione di quantità smodate di alcolici aiuta? Se qualcuno ha delle risposte, lo scongiuro: mi aiuti. Ora sono un blogger in crisi.

venerdì 26 ottobre 2007

Mauro Corona, uno scrittore che mi ha deluso.

Mi dispiace per gli amici di Mauro Corona e per i suoi fanatici sostenitori, che mi hanno ricoperto di insulti nei post precedenti. A me il modo di scrivere e di proporsi di questo scrittore non mi piacciono per niente. Punto e basta. Spero di trovare il tempo per scrivere la recensione di questo libro nel fine settimana, ma ne dubito.

giovedì 25 ottobre 2007

"Gocce di resina" di Mauro Corona: lettura finita.

Oggi pomeriggio ho finito la lettura del libro "Gocce di resina", di Mauro Corona. Nonostante la raffica di insulti che ho ricevuto nel blog mi sto preparando mentalmente alla prossima fatica: scrivere la recensione di questo libro. Non posso certo nascondere una certa delusione. Il libro è a dir poco risibile, almeno dal mio punto di vista. Una serie di raccontini che descrivono un mondo povero e ostile. Una rassegna di vite divise tra l'alcolismo, il bracconaggio e tentati omicidi. Il tutto intriso di una nostalgia per un contatto della natura che avremmo perso, noi poveracci dei tempi moderni. Mah. Forse certe cose è meglio perderle. Immagino che gli amici di Mauro Corona mi crocifiggeranno, ma questo è il mio pensiero.

sabato 20 ottobre 2007

Mmmmmm... visita al sito ufficiale di Mauro Corona, www.dispersoneiboschi.it

Mah. Oggi, depresso all'idea di finire di leggere le ultime dieci pagine del libro "Gocce di Resina", di Mauro Corona, sono andato a fare un salto sul suo sito ufficiale. Il dominio è dispersoneiboschi. Fin qua tutto bene. Per uno che si presenta come un'amante inveterato della montagna ci sta. Leggo la home page. Qualcosa comincia scricchiolare. Infatti Mauro Corona viene presentato come una persona schiva, che divide il suo tempo tra la sua bottega-tana e il vagabondare nei boschi. Mah. Da quello che leggo in giro il buon Mauro è presente ovunque, a presentare i suoi libri o a fare presenza in varie manifestazioni più o meno mondane (o forse dovevo dire montane... :)). Se a questo sommiamo il fatto che è anche alpinista/scalatore (pare abbia aperto oltre trecento nuovi sentieri ...), scrittore, scultore, attore, mi chiedo se per caso non sia anche un fisico quantistico che abbia trovato un metodo per bilocarsi. O forse è anche un guru, capace di violare le regole del continuum spazio-temporale al quale noi poveri mortali siamo legati... Mah!

giovedì 18 ottobre 2007

Mmmm... anche "Gocce di resina" di Mauro Corona odora di ciofeca.

Anche questo libro, se vogliamo definirlo tale, si sta rivelando una ciofeca. Può essere considerato una raccoltina di racconticini semplici semplici su tristi storie di montagna, tratte dalla giovinezza del buon Corona. Il poetico riferimento alle gocce di resina (i ricordi come ferite dell'albero...) ha perso tutto il suo spessore. Se i ricordi sono questi, molto meglio dimenticarli. Mah. Storie di cinghiate, sbronze colossali, omicidi mancati, bracconaggio e altre amenità varie. O forse dovrei dire storielle. Il tutto condito con un vago sentimentalismo dei bei tempi che furono. Bho. Tra l'altro il libro è cortissimo, poco più di un centinaio di pagine, con moltissime bianche in mezzo. Ma se è così, direte voi, allora per quale motivo hai impiegato tanto tempo per scrivere un post di aggiornamento sullo stato di avanzamento della lettura?! La risposta è semplice: trattasi di smonamento totale. Da quando ho aperto questo blog questo è il secondo libro che leggo. Il primo, "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia, ha fatto schifo. Il secondo, anche questo di uno scrittore di grido (questa era l'idea che mi ero fatto spulciando sul web), è all'altezza del primo. O forse dovrei dire alla bassezza. Fatto sta che mi mancano dieci pagine. Ma non trovo il coraggio di finirle. Perché dopo dovrò scrivere la recensione. E sarebbe la seconda stroncatura. Speriamo nel futuro.

mercoledì 10 ottobre 2007

Grazie di esistere, Beppe Grillo!

I mass media cercano di vendere il Partito Democratico come una grande novità, capace di dare risposte concrete alla disaffezione dei cittadini alla politica. In realtà il Partito Democratico è molto più banalmente un'invenzione di puro marketing, di fatto è un'assembramento gerontocratico dei soliti noti, lontano dal cuore e dal portafoglio della gente. La nascita di questa "nuova" forza politica sarà un'altra spallata alla (poca) fiducia residua che la gente ha in questo sistema, ormai prossimo al collasso. Inoltre andrà a rendere sempre più indefinita la già impercettibile differenza tra i due schieramenti politici in fatto di programmi. Insomma, un'altro passo verso l'elettroencefalogramma piatto. Le primarie sono secondo me patetiche. Si sa già il nome del vincitore. Da mesi. Veltroni. Questo fatto è secondo me un vero insulto agli elettori, un'inequivocabile segno dell'incapacità del nostro sistema istituzionale di riformarsi e di diventare realmente rappresentativo degli elettori/cittadini. Trovo inoltre che il fatto di imporre nelle liste un numero di maschi pari a quello delle femmine sia patetico. Se queste sono le pari opportunità, allora chi se ne frega di averle. Povera Italia!
Grazie di esistere, Beppe!!

lunedì 8 ottobre 2007

Recensione del libro "Tre metri sopra il cielo", di Federico Moccia.



Ho terminato la lettura di questo libro pochi giorni fa, ma ho aspettato un attimo prima di scrivere una recensione - se mi è consentito questo termine – per lasciare sedimentare la cosa. Attualmente il libro che ho malauguratamente acquistato è nella mia cantina, che regge la gamba di uno scaffale che ballava. Non credo ci possa essere destino più nobile per lui. Lo ho comprato per pura curiosità, visto che ormai è praticamente un cult e su di lui ho sentito e letto in giro le opinioni più disparate. Dopo le prime pagine ero tentato di buttarlo via, ma poi ho deciso di impormi di leggerlo fino in fondo. In teoria dovrebbe trattarsi di una storia d'amore, in realtà la definirei l'evoluzione di una cottarella postadolescenziale tra quindicenni alle prime esperienze, vista la superficialità allucinante e la totale mancanza di introspezione dei personaggi. Ma sono poi dei personaggi?! Babi e Step, questi i nomi dei due protagonisti, sono privi di ogni spessore. Babi è una ragazzina viziata, vestita all'ultima moda e che ovviamente frequenta una delle migliori scuole di Roma. Step è un delinquentello di strada, che vive di espedienti, truffe e raggiri di vario tipo. I due sono accomunati da uno spessore psicologico nullo e da una indefinita famiglia dell'alta borghesia alle spalle. In questo libro infatti tutti maneggiano soldi a palate e vestono griffati dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. Tuttavia nessuno lavora. Unica eccezione, il fratello di Step, Paolo, che fa il commercialista. Ovviamente nel libro è descritto come un povero sfigato, mentre il fratello picchiatore e nullafacente è l'eterno vincente. La storiella tra i due sboccia dopo alcune incomprensioni iniziali, vista la profonda diversità dello stile di vita dei due. Gli amici di step sono un branco di delinquenti dediti a furti, raggiri vari, risse e corse di motocicletta illegali dove spesso e volentieri ci si rimette la pelle. Step, ovviamente, non è da meno, anzi, grazie a un corpo perfettamente palestrato e una sana abitudine ai pestaggi gratuiti, è rispettato e temuto da tutti. Giunge a ricattare il fratello per estorcergli duecento euro, ma ovviamente nel corso del libro si capisce che il poverello è diventato così solo perché ha subito un trauma infantile. Infatti ha scoperto la madre a letto con un altro, pensando bene di massacrare di botte il poveraccio procurandogli lesioni permanenti alla mandibola. Ma la cosa terribile, udite udite, è che al processo che è seguito la madre di Step si è rifiutata di deporre in difesa del figlio. Ovviamente poi i soldi di papà hanno sistemato tutto. Questo patetico tentativo di introspezione psicologica è allucinante. Ho riletto questo pezzo diverse volte perché pensavo di avere capito male. Gli episodi diseducativi e sul filo dell'apologia della delinquenza sono numerosi, ma per carità di patria ne cito solo un altro. A un certo punto la Giacci, l'insegnante di latino di Babi,se la prende con lei. Il prode Step, per salvare la sua bella, pensa bene di rapire il cagnetto della Giacci per estorcerle dei buoni voti. Naturalmente ottiene il suo scopo, e i voti dell'amata traggono grande giovamento da questo episodio.
La faccio breve. Questo libro è senz'altro una rassegna pubblicitaria di articoli di moda. Può anche essere visto come una cartina stradale di Roma, visto che cita un'incredibile numero di vie, piazze e locali della città, non ho capito bene a che scopo. Ma i suoi pregi finiscono qua. La storia d'amore (o presunta tale) è dal mio punto di vista patetica, priva di spessore, risibile. Il libro è profondamente diseducativo, anzi sotto molti aspetti è un'apologia della violenza gratuita, specie se letto da ragazzini. Per l'amor del cielo, lungi da me voler restaurare l'indice o l'inquisizione spagnola, ma senz'altro se mio figlio leggesse questo libro non mi farebbe per niente piacere. Veramente non riesco a capire come possa avere avuto tutto questo successo. Bho. Assolutamente sconsigliato.

domenica 7 ottobre 2007

Pensierino della sera: quale sarà la prossima lettura?!

Bene. La lettura di "Tre metri sopra il cielo", cult di Federico Moccia, è terminata. Fin qua niente di nuovo rispetto a quanto detto ieri. Oggi non ho avuto tempo di scrivere la recensione di quel... ma sì, chiamiamolo pure libro. Tecnicamente parlando lo è, in fin dei conti, almeno se per libro intendiamo un insieme di pagine di carta stampata rilegate. In attesa di avere un momento di tempo per scrivere una recensione abbastanza articolata, il pensiero della sera è quale libro leggerò nei prossimi giorni. Ho deciso di cambiare completamente genere. Basta cult giovanili. Oggi, passando davanti a una libreria, mi è caduto l'occhio su un libro del quale ho già sentito parlare. Si tratta di "Gocce di resina", di Mauro Corona. Pare essere una raccolta di racconti brevi, che dovrebbero parlare, a quanto ho capito, del mondo della montagna, aprendo una finestra su una realtà ormai morente. Citando la prefazione: "La resina è il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall'albero ferito. Gocce dorate, gialle come miele, che non scappano via, non fuggono come l'acqua, non abbandonano l'albero... I ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita." Molto poetico. Insomma, per farla breve l'ho comprato. Staremo a vedere.

sabato 6 ottobre 2007

Operazione "Tre metri sopra il cielo" conclusa!!

Bene. Ce l'ho fatta. Oggi ho finito di leggere "Tre metri sopra il cielo", di Federico Moccia. E' stata durissima. Una vera ciofeca, un autentico libro inutile, anzi dannoso. L'unico lato positivo è che è stato scritto in modo semplice, le pagine si lasciano leggere nonostante i contenuti patetici. Adesso rimane il problemone di scrivere una recensione. Dico problemone perché una recensione dovrebbe essere una critica ragionata, non una sequenza di insulti e improperi. Lo dico col massimo rispetto nei confronti di chi la pensa diversamente, ci mancherebbe altro. Tuttavia, nonostante gli insulti che ho ricevuto sul blog da parte di lettori che evidentemente non hanno gradito le critiche, questo libro per me è puro pattume. Cercherò comunque di motivare questa mia affermazione, essendo una persona dotata di cervello pensante. Meglio dormirci sopra. Domani ci penserò a mente fresca.

giovedì 4 ottobre 2007

A un passo dalla meta.

Azz... manca ormai pochissimo... poche pagine ancora... ma ogni riga è un amaro calice. La lettura del libro "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia si sta rivelando un'impresa titanica. Una prova di grande forza interiore. Ormai la storia è arrivata all'apoteosi finale, con la melensa storia d'amore tra Step e Babi pienamente germogliata. Scene così dolci da essere repellenti. Spero di trovare domani la forza di terminare questa agonia. Sto già pensando al passo successivo: come utilizzare questo libro una volta terminata la sua lettura. Non essendo degno di figurare sulla mia libreria, sono indeciso se gettarlo direttamente nel pattume (ma mi dispiace per il pattume), oppure adibirlo a qualche altro compito (che so, accendere il caminetto per riscaldare le fredde serate invernali). Sono graditi suggerimenti sugli usi alternativi.

mercoledì 3 ottobre 2007

Ormai è quasi fatta!

Mancano poche pagine alla fine di questo agonico best seller. Circa una ventina. La storia d'amore è ormai quasi al culmine... Il buon Step è arrivato vicinissimo a cogliere il bocciolo appena sbocciato... riuscirà a trombarsi la bella Babi prima della fine del libro?! Trattenendo torrenti di lacrime fremo dalla voglia di saperlo. Intanto il caro buon vecchio Step ha rapito il cagnolino dell'insegnante di latino della Babi, così tanto per aiutare la ragazza in vista degli esami di maturità... o l'acida Giacci la finisce di scassare, o la bestiola verrà seviziata... che bravo ragazzo! Potenza dell'amore! Il padre di Babi ha incontrato Step. La sua missione doveva essere quella di convincere il mariolo a lasciare in pace il tenero virgulto, ovviamente dopo averci passato insieme una serata capisce quanto in realtà sia un bravo ragazzo... in fondo gli ha fatto conoscere una cameriera sudamericana dalla trombata facile... altro che l'infame vita piccolo-borghese!!! Non c'è limite al peggio... sono molto curioso di leggere il finale...

martedì 2 ottobre 2007

Tre metri sotto il pattume.

Continua la lettura del libro "tre metri sopra il cielo", cult che ha lanciato Federico Moccia nell'olimpo dell'editoria. A mio avviso questo libro è gratuitamente diseducativo, essendo tra l'altro destinato a un pubblico giovane. Presenta una visione distorta della realtà, dove la gente vive o spendendo badilate di soldi non suoi, o rubando e massacrando a destra e a manca. La storia d'amore tra Step e Babi poi è risibile. In due post precedenti questo mio pensiero è stato contestato aspramente. La cosa non mi turba minimamente. Per me il libro era pattume e continuo a pensare che sia così. Forse nel finale si salverà. Ma ne dubito. Vedremo.

lunedì 1 ottobre 2007

Continua l'eroica sfida.

Bene. O forse dovrei dire male. Continua la lettura di "Tre metri sopra il cielo", libro cult di Federico Moccia. Ormai ho superato la metà. Finalmente si è capito il trauma che ha subito il povero Step, trauma terribile in seguito al quale è diventato un teppista rissaiolo. Il poverello ha infatti scoperto sua madre a letto con un vicino. Cose terribili. Il povero Step, colta la madre sul fatto, pensa bene di massacrare il vicino, provocandogli lesioni permanenti alla mandibola. Ma al trauma si somma un altro. Infatti, udite udite, al processo che segue sua madre non lo difende, e il povero Step subisce una condanna, anche se i soldi di papà gli evitano la galera. Poverino!!! L'ennesima prova che dietro a ogni delinquente si nasconde una persona che soffre... chi se ne frega se poi il delinquente va in giro a massacrare la gente. Anzi, lui è un vero figo, rispettato da tutti. Robe da pazzi. Intanto si sta sviluppando la storia d'amore tra il nostro eroe e Babi. Trattengo a stento torrenti di lacrime. La lettura di questo libro sta diventando per me un esercizio per rafforzare la forza di volontà.