lunedì 17 marzo 2008

Pensiero criminale.

Posto un brano tratto dal libro "Come una bestia feroce", di Edward Bunker, che rende bene l'idea del modo di pensare del protagonista, Max Dembo, un criminale incallito:

"... Sarei sceso in guerra contro la società, o forse mi sarei soltanto limitato a riprendere lo ostilità. Non provavo più alcun timore. Mi dichiarai libero da ogni regola, eccetto quelle che io stesso avessi voluto accettare. E anche quelle le avrei mutate a mio piacere. Avrei afferrato tutto ciò che avessi desiderato. Avrei ripreso a essere quello che ero, ma con più determinazione. Un criminale. La mia scelta, il mio totale abbandono delle restrizioni sociali (a patto che la società non me le avesse imposte con la forza) era anche la mia verità. Altri avrebbero scelto di accrescere il più possibile il loro potere. Ma il crimine era il mio mondo, il luogo in cui mi sentivo a mio agio e non lacerato nel profondo. E sebbene si trattasse di una libera scelta, era anche destino. La società mi aveva reso quello che ero, e mi aveva messo al bando per paura di quanto essa stessa aveva creato; ma io andavo fiero di questa mia condizione. ..."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah, difficile capire a fondo solo da un brano, il pensiero però è reso bene, l'illusoria ricerca di libertà a tutti i costi.
Un Don Chisciotte dove i mulini a vento sono le regole, senza poi accorgersi che anche nella criminalità esistono regole, molto più rigide di quelle sociali. In fondo questo viene capito ed in qualche maniera si colpevolizza cià che si combatte, tanto per sentirsi nel giusto... Un controsenso che genera sicuramente disagio.
Questa l'impressione a caldo, almeno da questo brano. Comunque buono spunto di riflessione, baci, Neve.

whiteknight ha detto...

Dici bene, Neve: difficile capire bene da un solo brano. Selezionare quelli che posto in effetti non è facile, anche perchè ognuno ha la sua sensibilità e comunque ogni brano è contestualizzato (non posso certo postare tutto il libro..).
La scelta del crimine è comunque una scelta molto sofferta e in realtà frustrante, di questo il protagonista Max Dembo mi sembra ben consapevole. Tuttavia rimane una scelta praticamente obbligata, vista le devastanti condizini sociali in cui è cresciuto, come la maggior parte dei suoi compagni di galera. Al di là di queste speculazioni sul pensiero criminale, rimane lo stile veramente accattivante e coinvolgente di Edward Bunker, altro grande scrittore che ho scoperto con grande piacere.
Buona serata, Neve.