martedì 18 marzo 2008

Pensiero criminale - parte seconda.

Oggi posto un altro brano dal libro "Come una bestia feroce", dello scrittore Edward Bunker. Il pensiero di un compagno di cella del protagonista Max Dembo, prototipo del criminale incallito.

"... Ma a un certo punto ho deciso di non sfidare il destino. E il mio destino è di essere un criminale e di passare tre quarti della mia vita in galera. Magari il tuo è diverso. Ma un giorno o l'altro, che sia domani o fra vent'anni quando ne avrai cinquanta, ti renderai conto che chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu abbia fatto, non poteva andare in modo granché diverso. Ti accorgerai che nella vita ti viene richiesto di fare una certa cosa, e quando sarai alla fine e le somme saranno tirate, sarai stato quella cosa lì, qualsiasi cosa sia. Hai ancora qualche speranza davanti a te, ma un giorno o l'altro scoprirai di essertela lasciata dietro. ..."

Mi piace molto lo stile essenziale di Edward Bunker, che presenta il mondo della delinquenza senza alcuna aura romantica, senza nessuna giustificazione morale (nè condanna) ma senza neanche indulgere nell'autocompiacimento del crimine. Gran scrittore.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

fa cagare, non capisci un cazzo

il prins ha detto...

E' proprio quest'aura di disincanto e disillusione quasi crepuscolare permeante ogni pagina che veramente colpisce allo stomaco.
Perchè non è asettico come Ellis e nemmeno sopra le righe come Ellroy.
E' un po' "Pat Garrett e Billy the Kid" se hai visto il film.
Tu cosa fai? Il criminale. Ma non lo dice come mestiere o come vocazione.
E' come se rispondesse alla domanda di che colore hai i capelli.
Sono contento che ti piaccia, ne riparliamo alla fine.

Anonimo ha detto...

E' una gran tristezza pensarla così....
Comunque sì, rende bene il concetto.
Neve.