sabato 22 marzo 2008

"Il paradiso degli orchi", di Daniel Pennac: prime impressioni.

Che dire, ho letto solo poche pagine. L'idea alla base di questo libro è geniale. Non per niente ha creato un mito, Benjamin Malaussène, l'uomo che di professione fa il capro espiatorio, anticonformista al di fuori di tutti gli schemi. Malaussène si muove nel mondo surreale di un grande magazzino, diviso tra il suo improbabile lavoro e la sua famiglia, costituita dai suoi fratellastri e sorellastre, che sua madre ha messo al mondo da uomini diversi, e un cagnone puzzolente, Julius. Tutte le pagine sono permeate di una ironia veramente molto godibile, le pagine scorrono piacevolmente. Solo ogni tanto lo scritto non è molto fluido, alle volte Pennac mi sembra scriva in modo disarticolato, per cui devo rileggere per ritrovare il filo. O Forse sono io troppo stanco...

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