giovedì 20 marzo 2008

Recensione del libro "Come una bestia feroce", di Edward Bunker.



Edward Bunker, delinquente incallito nella vita reale, ha con questo libro fornito una stupenda fotografia del mondo del crimine, guardato dal punto di vista dei malviventi. Uso volutamente il termine "fotografia", dopo avere passato ore a cercare quello giusto. Lo stile di Bunker, essenziale, privo di artifici retorici o di forme lessicali particolarmente ricercate, poco descrittivo, dai ritmi sempre più serrati a mano che la storia entra nel vivo, spinge il lettore a immedesimarsi nella vita del protagonista Max Dembo, venendo letteralmente risucchiato nella storia. Tuttavia la fotografia che in modo magistrale Edward Bunker fornisce del mondo del crimine non è un fotografia asettica, in bianco e nero, né iperrealista. Bunker è un grande perché riesce veramente a mantenere un equilibrio perfetto - ma dinamico - tra la mera descrizione dei fatti e la necessità di rendere godibile la loro fruizione da parte del lettore. Il libro è diviso in tre parti ed è interamente scritto in prima persona. La prima parte lascia un certo spazio ai ragionamenti e alle considerazioni sulla vita di Max Dembo, criminale con evidenti tratti autobiografici, e descrive l'uscita di galera in libertà condizionata del protagonista, convinto di tentare a ogni costo di reinserirsi nella società civile. Questa prima parte è la più "filosofica", se mi è permesso il termine, regalando al lettore diverse "perle" sulla visione del mondo dei criminali. Quella successiva descrive il totale fallimento dei tentativi di Max di girare pagina. Non c'è nulla da fare: gli automatismi della società (e anche i suoi personali) lo riconducono inevitabilmente sulla strada del crimine. La storia accelera rapidamente di ritmo, Bunker asciuga rapidamente ogni velleità filosofeggiante e il libro descrive lo scivolare di Max Dembo nel mondo della rapina a mano armata con toni "naturalistici", se mi è permesso il termine. L'adrenalina comincia a scorrere nelle vene dei personaggi e anche in quelle di chi legge (almeno questo è quello che è successo a me). La terza parte è puro cardiopalma. Leggerla è stato per me come essere seduto in prima fila al cinema a guardare un ottimo film d'azione. Impossibile staccare. L'ho letta tutta di fila, rimanendo sveglio fino a notte fonda, ipnotizzato dal magico Edward Bunker. Su tutta quest'ultima parte aleggia la spada di Damocle del destino. Max Dembo percepisce chiaramente la sua situazione senza speranza, eppure continua nel suo percorso di lucida e consapevole fuga da ogni regola sociale, vissuta come realtà inevitabile, un destino ineluttabile. Fino all'epilogo finale, che termina con un secco "Fanculo!", che chiude questo stupendo romanzo. Forse il "Fanculo!" finale è la perfetta sintesi del pensiero criminale del protagonista Max Dembo. Grande libro, grande Edward Bunker. Libro altamente consigliato.

2 commenti:

il prins ha detto...

Rivendico "asettico" ;)

Son proprio contento che ti sia piaciuto. Quando commentavo "ne riparliamo alla fine" mi riferivo proprio all'ultimo capitolo. Come scrive eh?

Mi ricordo che lo stavo leggendo in corriera e dietro di me c'erano dei ragazzi delle scuole superiori. Giro pagina e mi sento dire: "Aspetta un attimo che voglio finire di leggere un pezzo".
Un libro capace di fare questo...

whiteknight ha detto...

Gran bel libro, caro Prins, ti ringrazio di avermelo consigliato perchè mi hai fatto scoprire un grande scrittore. Bhè, che dire, leggere due ottimi libri uno dietro l'altro è una gran bella soddisfazione. Prima il divertentissimo e dissacrante "Toni Picotto e il tempio dei sortilegi" dello sconosciuto Uto Grisolfi, poi lo sconvolgente "Come una bestia feroce" del non molto conosciuto Edward Bunker. Due libri profondamente diversi, ma entrambi godibilissimi.
Spero che anche la prossima lettura sia all'altezza.
Buona serata, Prins!

P.S. Ti concedo la paternità dell' "asettico". :)