L'idea di base è geniale. Lo stile di Agatha Christie, estremamente lineare e asciutto (forse anche troppo), rende la lettura molto semplice. Un libro che si può leggere in poche ore.
mercoledì 30 aprile 2008
"Dieci piccoli indiani", di Agatha Christie: un'idea geniale.
L'idea di base è geniale. Lo stile di Agatha Christie, estremamente lineare e asciutto (forse anche troppo), rende la lettura molto semplice. Un libro che si può leggere in poche ore.
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sabato 26 aprile 2008
Ritorno ai classici.
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venerdì 25 aprile 2008
Recensione del libro "Terra!", di Stefano Benni.
Questo libro surreale è ambientato nell'anno 2156. Il pianeta Terra è sprofondato in una nuova era glaciale, conseguenza di una serie di conflitti termonucleari tra le varie superpotenze. Un'umanità stanca, ipertecnologica e sistematicamente manipolata dai mass media agonizza, cercando di sopravvivere alla scarsità di cibo ed energia. In questo clima drammatico, un'astronave del blocco sineuropeo individua un pianeta nello spazio profondo che pare avere le caratteristiche della Terra. Unico problema: si è perso il contatto con l'astronave, né pare possibile localizzare con sicurezza l'esatta posizione del pianeta. Il blocco sineuropeo lancia quindi una spedizione di soccorso, l'astronave Proteo Tien, con un improbabile equipaggio, formato da Cu Chulain (pilota), Mei Ho Li (telepate), Caruso Raimondi (meccanico di bordo), Leporello Atari (robot) , e Sara (ape ammaestrata aiutante di Caruso). Anche le potenze antagoniste inviano le proprie spedizioni, allo scopo di impadronirsi della nuova e sperduta Terra Promessa. Così l'Impero Militare Samurai lancia la piccolisima Zuikaku, comandata dal generale Yamamoto e dal suo vice Arada, con una truppa di cinquanta topi ammaestrati. L'impero amerorusso invia invece l'immensa Calabakrab, colossale astronave comandata direttamente dal Grande Scorpione, feroce dittatore senza scrupoli. Contemporaneamente viene scoperta una misteriosa fonte energetica sotto la vecchia città di Machu Picchu, ultimo rifugio della civiltà Inca. Il blocco sineuropeo invia Frank Einstein, giovane bambino prodigio esperto in informatica e un vecchio saggio cinese, Fang, a dirigere gli scavi per cercare di fare luce su questo mistero. L'enigma verrà svelato alla fine del libro, trovando la soluzione nelle pieghe dello spazio-tempo.
Che dire. L'idea alla base del libro non è malaccio, quello che veramente mi ha deluso è lo stile di Stefano Benni. La struttura del racconto è iperframmentata, divisa tra innumerevoli accadimenti che si svolgono contemporaneamente, farcita con un numero impressionante di personaggi dai nomi impronunciabili, strapiena di raccontini, incisi e amenità varie che rendono veramente arduo riuscire a tenere il filo del discorso. Inoltre Benni vuole a tutti i costi risultare divertente (non sempre riuscendoci), usando un stile fin troppo surreale e in fin dei conti di difficile lettura. Se l'autore avesse tagliato un centinaio di pagine (e assicuro che se ne possono tagliare anche di più senza nulla togliere alla storia di per sè) credo che la lettura sarebbe stata ben più godibile. In giro ho letto recensioni a dir poco entusiastiche su questo libro, per quel che mi riguarda si tratta di una lettura del tutto mediocre.
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mercoledì 23 aprile 2008
"Terra!", di Stefano Benni: che fatica finirlo di leggere!
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domenica 20 aprile 2008
Amare (anche se banali) considerazioni storico - politiche.
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giovedì 17 aprile 2008
Stefano Benni: una fantasia sfrenata. Anche troppo.
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martedì 15 aprile 2008
Mi è passata la voglia di leggere...
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lunedì 14 aprile 2008
"Terra!", di Stefano Benni: prime impressioni.
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domenica 13 aprile 2008
E adesso Stefano Benni.
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sabato 12 aprile 2008
Recensione del libro "La variante di Luneburg", di Paolo Maurensig.
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lunedì 7 aprile 2008
"La variante di Luneburg", di Paolo Maurensig: prime impressioni.
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domenica 6 aprile 2008
La prossima lettura.
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sabato 5 aprile 2008
Recensione del libro "Arcobaleno", di Banana Yoshimoto.
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giovedì 3 aprile 2008
Un tema caro alla Yoshimoto: la solitudine.
"... In quell'occasione pensai addirittura alla solitudine profonda di persone che avevano inventato storie come quella di Doraemon, di macchine del tempo, di robot perennemente al loro fianco...
Pensai alla tristezza universale degli esseri umani che ti porta ad immaginare oggetti in grado di risolvere il problema, amici che stanno al tuo fianco senza mai morire."
I personaggi di Banana Yoshimoto sono sempre alle prese con drammi familiari, in genere si trovano ad affrontare la vita soli e disperati, immersi in un mondo metropolitano dove l'individuo è perso in una folla anonima. Per sopravvivere rimane la fantasia...
Insomma una visione del mondo non troppo ottimistica. Comunque questo libro non mi sembra all'altezza di "Kitchen". Troppo lineare, quasi banale e scontato. Mah!
Pubblicato da whiteknight alle 14:59 10 commenti
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mercoledì 2 aprile 2008
"Arcobaleno", di Banana Yoshimoto: prime impressioni.
Pubblicato da whiteknight alle 15:41 2 commenti
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