venerdì 25 aprile 2008

Recensione del libro "Terra!", di Stefano Benni.



Questo libro surreale è ambientato nell'anno 2156. Il pianeta Terra è sprofondato in una nuova era glaciale, conseguenza di una serie di conflitti termonucleari tra le varie superpotenze. Un'umanità stanca, ipertecnologica e sistematicamente manipolata dai mass media agonizza, cercando di sopravvivere alla scarsità di cibo ed energia. In questo clima drammatico, un'astronave del blocco sineuropeo individua un pianeta nello spazio profondo che pare avere le caratteristiche della Terra. Unico problema: si è perso il contatto con l'astronave, né pare possibile localizzare con sicurezza l'esatta posizione del pianeta. Il blocco sineuropeo lancia quindi una spedizione di soccorso, l'astronave Proteo Tien, con un improbabile equipaggio, formato da Cu Chulain (pilota), Mei Ho Li (telepate), Caruso Raimondi (meccanico di bordo), Leporello Atari (robot) , e Sara (ape ammaestrata aiutante di Caruso). Anche le potenze antagoniste inviano le proprie spedizioni, allo scopo di impadronirsi della nuova e sperduta Terra Promessa. Così l'Impero Militare Samurai lancia la piccolisima Zuikaku, comandata dal generale Yamamoto e dal suo vice Arada, con una truppa di cinquanta topi ammaestrati. L'impero amerorusso invia invece l'immensa Calabakrab, colossale astronave comandata direttamente dal Grande Scorpione, feroce dittatore senza scrupoli. Contemporaneamente viene scoperta una misteriosa fonte energetica sotto la vecchia città di Machu Picchu, ultimo rifugio della civiltà Inca. Il blocco sineuropeo invia Frank Einstein, giovane bambino prodigio esperto in informatica e un vecchio saggio cinese, Fang, a dirigere gli scavi per cercare di fare luce su questo mistero. L'enigma verrà svelato alla fine del libro, trovando la soluzione nelle pieghe dello spazio-tempo.
Che dire. L'idea alla base del libro non è malaccio, quello che veramente mi ha deluso è lo stile di Stefano Benni. La struttura del racconto è iperframmentata, divisa tra innumerevoli accadimenti che si svolgono contemporaneamente, farcita con un numero impressionante di personaggi dai nomi impronunciabili, strapiena di raccontini, incisi e amenità varie che rendono veramente arduo riuscire a tenere il filo del discorso. Inoltre Benni vuole a tutti i costi risultare divertente (non sempre riuscendoci), usando un stile fin troppo surreale e in fin dei conti di difficile lettura. Se l'autore avesse tagliato un centinaio di pagine (e assicuro che se ne possono tagliare anche di più senza nulla togliere alla storia di per sè) credo che la lettura sarebbe stata ben più godibile. In giro ho letto recensioni a dir poco entusiastiche su questo libro, per quel che mi riguarda si tratta di una lettura del tutto mediocre.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella recensione non c'è nulla di male, ognuno può avere l'opinione che crede su chichessia.
Il problema è che traspare - non solo qui, ma lungo tutto il blog (o almeno nelle parti che ho letto) - una certa boria tracotante.
Visto che ci assicuri dall'alto del tuo cavallo che si possono tagliare un centinaio di pagine (e forse più) di questo libro, attendiamo un tuo successo librario di mirabile sintesi compositiva e intreccio narrativo.
Fossi l'Alighieri, o il Manzoni, o qualcuno, avrei potuto capire il giudizio.
In fondo, dai, calma... chi sei per dare lezioni di stile a Benni?

Alfo Pop ha detto...

Be' io questo libro l'ho letto tanto, ma davvero tanto tempo fa! Non ero un lettore maturo come penso di essere adesso, dopo innumerevoli letture d'ogni tipo e genere, e quando non avevo probabilmente ancora sviluppato, quello che oggi credo di definire uno "specifico gusto personale". Ricordo che mi fece un'ottima impressione, ricordo che in seguito cercai altri libri di Benni e mi fecero anch'essi (non proprio tutti) una buona impressione... Il fatto è che come esistono letture mediocri, talvolta esistono anche lettori mediocri! E questo dato di fatto non cambia solo perché "internet" offre a chiunque la possibilità di esprimere pubblicamente la propria opinione su qualsiasi cosa: perché ovviamente questo non dà automaticamente all'opinione medesima spessore o autorevolezza... anzi talvolta il proprio apporto può apparire ad altri del tutto privo di qualsiasi interesse.
Come può essere, d'altra parte, anche per queste mie osservazioni... oggi che comunicare le proprie idee è così facile, si dovrebbe sentire la responsabilità di farlo solo quando si ha davvero qualcosa da dire. Negli altri casi si dovrebbe avere il coraggio di astenersi. Cordialmente.

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo con te. Benni è un autore mediocre. Finalmente quancuno che non ha problemi a dire quello che pensa, senza avere paura a criticare i "mostri sacri".

Per stuntmanmike: e chi stabilisce quali sono le opinioni "di spessore o autorevoli"?! Tu?!

Per l'altro utente anonimo: per esprimere opinioni non serve mica essere Dante Alighieri! Ma stiamo scherzando?!

Bel blog.

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Mangiafuoco ha detto...

Concordo, si può dare un'ampia sforbiciata. Si può anche non leggerlo, negli scaffali delle librerie si trovano senza difficoltà libri migliori.