mercoledì 30 aprile 2008

"Dieci piccoli indiani", di Agatha Christie: un'idea geniale.

Ho ormai quasi finito di leggere il libro "Dieci piccoli indiani", di Agatha Christie. Un misterioso personaggio invita in una villa su un'isola isolata e deserta dieci persone. Tutte hanno qualcosa da nascondere, nella loro vita, e hanno la coscienza sporca. Molto sporca. Uno alla volta, inesorabilmente, muoiono. Il primo decesso pare essere un'incidente, ma dal secondo in poi appare evidente che quello che sta avvenendo è una serie di inesplicabili omicidi. I sopravvissuti diventano sempre più guardinghi e disperati, ma nonostante tutte le precauzioni e gli espedienti escogitati gli assassinii continuano inesorabili. Tra i superstiti ormai aleggia una sensazione di ineluttabilità, come se il loro destino fosse già scritto da qualche entità soprannaturale.
L'idea di base è geniale. Lo stile di Agatha Christie, estremamente lineare e asciutto (forse anche troppo), rende la lettura molto semplice. Un libro che si può leggere in poche ore.

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