sabato 12 aprile 2008

Recensione del libro "La variante di Luneburg", di Paolo Maurensig.


Una lettura veramente piacevole. Una storia originale. Un ricco industriale tedesco, Dieter Frisch, viene trovato insiegabilmente morto nel giardino della sua villa. Tutto lascia pensare a un suicidio, anche se le motivazioni di un simile insano gesto sono apparentemente inspiegabili. In realtà si tratta dell'epilogo di una vicenda cominciata oltre cinquant'anni prima, una rivalità terribile tra due giocatori di scacchi, uno ebreo, l'altro (Dieter Frisch) convinto nazista. Lo scontro tra i due inizia in un torneo a Baden Baden, poco prima della notte dei cristalli, l'infame pogrom che diede inizio nel 1938 nella Germania nazista alla sistematica e atroce persecuzione degli ebrei. Tabori, giovane promessa degli scacchi - colpevole solo di essere di origini semite - viene defraudato a tavolino della vittoria guadagnata contro l'allora ufficiale delle SS Dieter Frisch, e deve scappare per salvarsi dalla vendetta dei nazisti. Tabori finisce poi internato nell'inferno del campo di concentramento di Bergen Belsen, dove perde i genitori. Qui incontra il vecchio rivale, che lo sfiderà nuovamente in un torneo allucinante, dove la posta in gioco sono i prigionieri. A ogni sua sconfitta, Tabori deve assistere all'esecuzione di un certo numero dei suoi compagni. Viceversa, a ogni vittoria un certo numero di ebrei viene risparmiato. Alla fine l'avanzata delle truppe alleate porrà fine a questa mostruosa competizione. Tabori per anni cercherà il suo antico nemico, fallendo tuttavia nel tentativo di rintracciarlo di persona. Ci riuscirà invece con un abile stratagemma: farà di una giovane promessa degli scacchi, Mayer, un vero maestro, in grado di mettersi in mostra nei vari tornei attirando quindi su di sé l'attenzione di Dieter Frisch, divenuto quest'ultimo nel frattempo direttore di una rivista specializzata sull'argomento. Sarà lo stesso Mayer ad architettare la vendetta organizzando un incontro apparentemente casuale con Frisch su un treno. In realtà nel libro molto viene lasciato alla fantasia del lettore per capire esattamente come la vendetta abbia potuto concretizzarsi nel suicidio dell'ex ufficiale delle SS, ma questo non hai eccessiva importanza, per come è costruita la storia. Un libro veramente originale, costruito con mestiere e scritto in modo avvincente. Molto curata la caratterizzazione psicologica dei personaggi, molto interessanti (anche per uno che come me non è un appassionato) le descrizioni dei vari modi di vivere il gioco degli scacchi e le personalità dei vari maestri storici di questa disciplina, toccante tutta la parte inerente le persecuzioni ebraiche, in particolare le vicende del campo di concentramento di Bergen Belsen. Peccato per qualche smagliatura nel racconto, la cui assenza avrebbe fatto di questo ottimo libro un capolavoro.

2 commenti:

algor ha detto...

Bentornato Cavaliere! :)

whiteknight ha detto...

Grazie. Ho avuto una settimana difficile...