martedì 5 febbraio 2008

"La luna è tramontata", di John Steinbeck: prime impressioni.

Come giustamente diceva encantada nel post precedente, in effetti questo non deve essere uno dei libri più significativi di John Steinbeck. Il libro, lontano mille miglia dalle tematiche sociali e dalle saghe epiche (come "Furore") che caratterzzano (almeno nella mia testa) lo scrittore nordamericano, è di fatto un racconto lungo (circa centocinquanta pagine), che dimostra fino in fondo di essere stato scritto nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale. La storia è ambientata in un paese nordico occupato dai Nazisti. Dopo lo sconcerto iniziale, la popolazione si ribella e si organizza la Resistenza. Di fatto può essere quasi visto come un libro di propaganda. Sia chiaro che Steinbeck è comunque uno scrittore con la "S" maiuscola: il suo stile è tutt'altra cosa rispetto alla spazzatura prodotta da Federico Moccia, dalla banalità di Fabio Volo e dalla mediocrità di Mauro Corona. Una lettura comunque piacevole.

4 commenti:

encantada ha detto...

Il problema dei libri è che fino a che non li hai letti non sai mai veramente come sono! :)
Ma questo è anche il bello della lettura...

Anonimo ha detto...

MA VA A CAGARE CAZZONE!!!!

Anonimo ha detto...

Gli ignoranti insultano, gli umili ascoltano.

whiteknight ha detto...

Per encantada: sante parole...

Per milord: mi spiace rileggere le tue cialtronate, pensavo fossi sparito, facendo un favore a tutti, per primo a te stesso.

Per piero: sante parole! Continua così, che stai migliorando! Magari tra due mesi riuscirai o postare un commento sensato di almeno due frasi di senso compiuto! :)