giovedì 19 giugno 2008

Un drammatico dilemma.

Continua l'interessante lettura del libro "Arancia Meccanica", di Anthony Burgess. Alex, il giovane teppista protagonista del libro, viene alla fine catturato dopo avere massacrato una vecchietta inerme, e sbattuto in galera. Qui gli viene proposta la "tecnica Ludovico", un inumano procedimento che costringe l'individuo a scegliere il bene, grazie a tecniche di condizionamento psichico che nella mente del condannato associano alle azioni negative un insopportabile malessere fisico che costringe il delinquente - suo malgrado - a mantenere comportamenti "buoni". Riporto il pensiero in merito a questa tecnica del cappellano del carcere, che si pone il problema della moralità di questa tecnica. Come si vede, non è scritto in slang Nasdat perché non sono parole pronunciate da Alex, né suoi pensieri.

"... La bontà viene da dentro, 6655321. La bontà è qualcosa che si sceglie. Quando un uomo non può scegliere, cessa di essere un uomo.
...
So che passerò delle notti insonni per questo. Che cos'è che Dio vuole? Dio vuole il bene o la scelta del bene? Un uomo che sceglie il male è forse in qualche modo migliore di un uomo al quale è stato imposto il bene? Sono questioni profonde e difficili, piccolo 6655321. ..."

Notare come il cappellano si rivolga ad Alex chiamandolo con il suo numero di matricola, analogamente a quanto succedeva nei lager nazisti. Comunque questo è il tema centrale del libro: il valore fondamentale della possibilità di scegliere, per un individuo, tra il bene e il male.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E se il bene ed il male fossero solo punti di vista, ed il libero arbitrio un escamotage per giustificare l'esistenza del male in un "regno" creato da un Dio onnipotente e buono?
Neve.

whiteknight ha detto...

Non lo so. Certe domande andrebbeo fatte al Padreterno, al quale - però - non ho accesso. Credo che alla fine - come sempre - si tratta di una questione di equilibri. Equilibrio - in questo caso - tra la necessità dell'io degli indivdui di realizzare le proprie aspiarzioni senza per questo però travolgere gli altri. Facile a dirsi, difficile a farsi. Soprattuto è ardua questione risolvere il problema della "correzione" di chi non vuole conformarsi ai modelli sociali (bene?!) ritenuti "positivi". Certo è che non si può tollerare che qualcuno giri la notte massacrando la gente, diffile però stabilire come correggere questi comportamenti estremi. Sarebbe già un grande progresso per l'umanità se si potesse parlare di questi argomenti con serenità, mentre invece vengono sistematicamente strumentalizzati per fini più o meno loschi( e Burgess si è divertito a ridere di quersta realtà)...