Sto leggendo il libro "Non dire notte", dello scrittore israeliano Amos Oz. La prima cosa che viene in mente leggendo il titolo e l'origine dell'autore è che si tratta della solita pacottiglia sul dramma mediorientale, o magari un libro di guerra, o che insista sull'ormai inflazionato tema della Shoah. Grosso errore. Amos Oz descrive in modo poetico l'evoluzione del rapporto di una coppia - Theo e Noa - in una piccola cittadina di provincia in Isreale. A fare da collante narrativo è la decisione di Noa di aprire un centro di recupero per tossicodipendenti. Con tutto quello che ne consegue in termini di conflitti personali e sociali. Gran bel libro.
sabato 2 febbraio 2008
Amos Oz e il Medioriente.
Pubblicato da whiteknight alle 00:36
Etichette: amos oz, guerra, libro, non dire notte, recupero tossicodipendenti, scrittore, shoah
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