domenica 4 novembre 2007

Tullio Avoledo, un modo di scrivere veramente molto strano.

Oggi ho continuato la lettura del libro "L'elenco telefonico di Atlandide" dello scrittore friulano Tullio Avoledo. Ormai ho superato un terzo delle pagine (circa 200 su 500 totali), tuttavia la storia complessiva stenta a prendere forma. Si comincia a capire che dietro al gruppo finanziario che sta organizzando la fusione bancaria c'è una non meglio precisata organizzazione criminale. O forse una setta. Tuttavia il quadro complessivo non è affatto chiaro. Sempre più chiaro è invece lo stile dell'autore, molto arzigogolato e ricercato nei minimi dettagli. Tuttavia mi rendo conto che non è facile per chi legge questo post capire il mio pensiero. Ho quindi deciso di citare direttamente Tullio Avoledo, copiando una frase secondo me significativa (dal punto di vista stilistico) del primo capitolo. Chi fosse interessato può andare sul sito Sironi Editore, dove è possibile scaricare un file in formato pdf contenente l'intero primo capitolo. Ecco la citazione :

"L'occhio destro dell'architetto è aperto su una venatura del marmo che ricalca esattamente il corso del Rio delle Amazzoni, con tutti gli affluenti di destra e di sinistra (Ucayali, Urujà, Purùs, Madeira, Tapajòs, Xingu, Maragnon, Japurà, Rio Negro): da ragazzino Fabrici lo conosceva a memoria come le formazioni storiche del Grande Torino."

Chiedo scusa per gli errori fatti nello scrivere i nomi degli affluenti del Rio delle Amazzoni, ma non so come inserire i caratteri speciali con questa piattaforma per blog. Comunque credo di avere reso l'idea. Sono colpito per la conoscenza della geografia di Tullio Avoledo, ma non so quanti di voi, guardando una lastra di marmo, pensino agli affluenti di un fiume, citandoli poi tutti. A me non è mai successo, neanche quando ero ubriaco disfatto.
Un altra caratteristica che mi ha colpito dello scrittore Tullio Avoledo è che cita continuamente canzoni, artisti e marche di vario tipo, ricordandomi per questo aspetto Federico Moccia. Per l'amor di Dio, questo è un'altro livello, Federico Moccia secondo me scrive puro pattume, però devo ammettere che mi è subito venuto in mente. Chiedo comunque scusa a Avoledo per averlo paragonato a Moccia. Mi rendo conto che questo accostamento per uno scrittore potrebbe anche essere considerato un insulto. Lungi da me questa idea. Si tratta semplicemente di una mia associazione mentale.
Spero nelle prossime pagine di riuscire a entrare nel vivo della storia, e che tutti i tasselli del mosaico comincino a dare un'idea della figura completa.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah ah ah! Dillo, cavaliere bianco del tubo, che il tuo unico scopo è distruggere la cultura friulana!! Prima l'eccelso Mauro Corona, poi gli attacchi bestiali alla Chiesa Cattolica, adesso attacchi anche Tullio Avoledo! VERGOGNATI!!!!!!

Anonimo ha detto...

Anche a me non piace molto il suo modo di scrivere.
Nicola.

Anonimo ha detto...

ascolta blogger dei miei coglioni, Avoledo è, ora come ora, il miglior scrittore friulano, che io reputo superiore anche a claudio Magris. Ecco, quasi il migliore , diciamo un gradino sotto a Mauro Corona, ma solo perchè dalle opere di Corona trasuda l'humus vitale di un uomo incarnato sulla sua terra, trascendente di una vitalità che ammanta e impreziosisce ogni pagina da lui vergata.

e quindi, egregio (?!) wk, la tua sistematica e sconsiderata opera di demolizione e denigrazione del meglio che la cultura del nobile popolo friulano - di cui mi picco di far parte - esprime, e del quale tu dimostri di non avere niuna conoscenza - ma lo sai che noi discendiamo dai gloriosi Celti????!!! mica da quei cazzoni di romani, come sicuramente te, brutto finocchio!- mi induce a ritenere che tu non sia altro che la sublimazione di una scoreggia di organismo monocellulare, e come tale invitarti a lasciar stare i nostri valori e, da vero onanista compulsivo quela si evince tu possa essere, andare a sfogare le tue insane pulsioni in lunghe sedute di autoerotismo.

ma, coraggio!, sic parva sed ubi sillecit adquam et numquam ablundere est.
Non preoccuparti, non te lo spiego perchè tanto non capiresti.

da un vero CELTO

whiteknight ha detto...

Bene. Prima gli amici di Mauro Corona, adesso quelli di Tullio Avoledo. Loro elemento in comune: una rara capacità di argomentare validamente le loro tesi in un clima di grande rispetto reciproco.

Anonimo ha detto...

Scusate, ma non ce la faccio proprio a non intervenire... L'anonimo CELTO (a parte che suona meglio CELTA), dichiara di essere un discendente di tale nobile popolo. Giustissimo, in Friuli abitarono i Carni, di origine celtica, più o meno fino al II secolo a.C. quando la romanizzazione diventò imperante. A parte il problema dell'età dell'anonimo CELTO, che più o meno vanta 2200 anni, c'è da stabilire con quale criterio egli possa vantare con certezza tale nobile origine, considerando che in Friuli prima dell'arrivo dei famosi Romani, i Carni spartirono il territorio soprattutto con i Veneti (e non solo), popolo di cui purtroppo si parla poco, ma che non apparteneva a nessuna delle due etnie (Celti e Romani) e che si insediarono soprattutto ad est del Tagliamento. Ora, se probabilmente come intendo io (escludendo quindi l'ipotesi che abbia effettivamente 2200 anni), il signor anonimo CELTO vanta tali origini soprattutto per quanto riguarda una sua ricerca culturale sulle proprie radici, almeno lo faccia con criterio analizzando per bene quali e quante sono state le influenze culturali e sociali dei popoli antichi legati alle sue terre.
Amo moltissimo la cultura celtica, ma non le mistificazioni storiche, giusto per essere ulteriormente pedante,(visto il suo atteggiamento omofobico) vorrei far notare all'anonimo CELTO che quanto a gusti ed abitudini sessuali, i Celti erano famosi per essere particolarmente aperti all'amore di gruppo, anche omosessuale, tanto da preferirlo, a volte, a quello delle proprie donne...
Baci, Neve.

Anonimo ha detto...

ah ah ah!!! Bel blog del cazzo che hai fatto, cavaliere bianco del tubo!!! Ti fai spalleggiare dai no global e dai neopoagani, ma alla fine rimane il fatto che sai solo ditruggere le grandi tradizioni che i grandi artisti difendono!!! Impara da Mauro Corona e smettila di scrivere cazzate!!!

Amici di Mauro Corona.

Anonimo ha detto...

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