sabato 3 novembre 2007

Tullio Avoledo, uno strano modo di scrivere.

Oggi ho trovato finalmente il tempo di cominciare a leggere il libro "L'elenco telefonico di Atlandie", dello scrittore friulano Tullio Avoledo. Ho l'edizione Einaudi tascabile del 2003, non essendo riuscito a trovare la Sironi. Comunque questi sono dettagli. Il protagonista è Giulio Rovedo, responsabile dell'ufficio legale di un piccolo istituto di credito che viene assorbito da un colosso finanziario. Difficile non riconoscere un riferimento autobiografico, visto che Tullio Avoledo come noto lavora in un ufficio legale di una banca. Fin qua tutto bene. Il libro alterna la terza con la prima persona. Quello che non mi torna molto è lo stile dello scrittore, descrittivo, cesellato e stracolmo di citazioni e riferimenti vari. Fin anche troppo. E' un continuo elencare di marche, artisti, canzoni e quant'altro. Tutte queste citazioni mi distraggono dalla storia stessa. Ad esempio a un certo punto il protagonista parla di un videogioco, Close Combat 3. Un gioco di carri armati ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista sceglie la seconda battaglia di Kursk e si gode le esplosioni dei carri Konigstiger colti di sorpresa. Ora, questo non è possibile. Perchè i carri Konigstiger comparvero per la prima volta sul fronte nel giugno del 1944, mentre la battaglia di Kursk è del luglio del 1943. Ad essa parteciparono, con risultati eccezionali, un piccolo gruppo dei leggendari carri Tiger, che fecero un'autentico massacro di carri russi, senza però riuscire a cambiare le sorti della battaglia, che segnò la fine dell'iniziativa tedesca sul fronte orientale. Tuttavia i carri Tiger NON sono i carri Konigstiger. Sono tutt'altra cosa. E chi se ne frega, direte voi. A me invece frega moltissimo. Se uno proprio divertirsi a fare citazioni ricercatissime, almeno le verifichi bene. Non bastava forse dire "carro armato"?! E no, Avoledo vuole anche specificare il modello. Va bene, almeno però verifica la congruità di quello che scrivi, caro Tullio. Non si sa mai che il libro venga letto da qualcuno che ne sa più di te. Altrimenti rimane il sospetto che gli arzigogoli barocchi abbiano l'unico scopo di sopperire a qualche altra mancanza. Tra l'altro il protagonista si lamenta che il gioco Close Combat finisce sempre con la sconfitta della Germania e quindi segnala via email il difetto alla Microsoft. A me risultava che la varie versioni di Close Combat siano state prodotte da Atomic Games e da Destineer Games. Mah. Le mie saranno solo seghe mentali, ma le citazioni o si fanno bene o non si fanno. Altrimenti servono solo a distrarre dal racconto. In ogni caso lo stile di Avoledo è veramente strano. Descrittivo fino alla nausea, stracolmo di citazioni e ricercato maniacalmente nella correttezza dei termini. In questo turbinio lessicale la storia si perde, stenta a prendere forma. Vedremo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai, Cavaliere, consigliami un libro bello da leggere in questo periodo, di cui tu sai tutto, tra un po' è il mio compleanno e potrei farmelo regalare...
Neve.
ps: per ora sto solo leggendo "un genitore quasi perfetto" di Bettelheim, e altre cosucce...

whiteknight ha detto...

Non è facile rispondere a questa domanda perchè non conosco i tuoi gusti. Avendo visto il tuo blog, http://nevelastrega.livejournal.com/, mi sembra che ti piaccia esplorare, se mi è concessa l'espressione, al di là delle strade consuete, o percepite tali dal così detto senso comune. Che so, qualcosa sulle tradizioni celtiche?! Ho letto qualcosa a tale riguardo, ma credo che dovresti essere tu a consigliarmi una buona lettura in merito. Magari se mi dici cosa ti piace leggere ti suggerisco qualcosa di concreto.
Per quanto riguarda Bettelheim, ricordo che rimasi stregato da suo libro "Psicologia della fiaba". Lo lessi parecchi anni fa, allora partecipavo a un laboratorio di teatro. Poi mi informai meglio sull'autore. Il buon Bettelheim morì suicida a 87 anni, soffocandosi con un sacchetto di plastica dopo essersi ubriacato e strafatto. Non è una grande prova di maturità per uno che si spacciava come un guru, non credi?! Tutti i suoi libri di educazione spingono i genitori a privilegiare il principio di piacere a discapito di quello di realtà. Molto bello in teoria. Peccato che non funzioni in pratica. O meglio alla fine produce individui sociopatici. Nei paesi anglosassoni lo hanno molto ridimensionato. Qui in Italia molti ancora lo vedono come un Guru che indica la Giusta Via. Comunque si lascia leggere e molto di quello che scrive è interessante.
Buona domenica e grazie per il passaggio.

Anonimo ha detto...

Beh, in fondo suicidarsi a 87 anni non è certo come farlo a 20... esiste il morbo di alzheimer, l'arteriosclerosi... Certo, alcune parti sono discutibili, altre per lo meno danno qualche "dritta" su come i bimbi vedono le cose... Diciamo che è interessante il fatto su cui lui insiste: per agire correttamente con il bambino bisogna ricordare come noi abbiamo reagito, da bambini, di fronte alle medesime casistiche... E' un punto di vista interessante.
Notte! Neve.
Ah, per le letture: non mi consigliare libri sui Celti, fai tu... così, a "pelle", un libro che a te ha lasciato qualcosa, di quelli che quando li finisci quasi ti dispiace...

Anonimo ha detto...

Vergognatevi! Siete solo dei poveri neopagani. Che Dio abbia pietà di voi e dei vostri amichetti noglobal.

Amici di Mauro Corona.

Anonimo ha detto...

Bravo! Qualcosa ci hai azzeccato: neopagana e povera sì, amichetta dei no-global direi proprio di no... ma se ti fa sentire bene pensare ciò, vedi tu...
Per quanto riguarda la pietà, puoi pure gestirla per te, al momento non ne sento il bisogno.
Naturalmente parlo per me, del padrone di casa non so nulla.
Baci, Neve.

Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo: preferisco il termine "pagana" rispetto a "neo-pagana"...
Grazie, baci! Neve.
Mi scuso con il Cavaliere per le continue repliche...

whiteknight ha detto...

Non hai motivo di scusarti di niente, Neve. Circa il libro, uno che mi ha lasciato molto è "La versione di Barney", di Mordecai Richler. Ironico, profondo, geniale. Scritto in maniera superlativa. E' la storia della vita di uomo che ha molto vissuto, delle sue donne, delle sue svariate esperienze. Eccezionale. Te lo consiglio caldamente.

Anonimo ha detto...

Grazie del consiglio, ho preso nota, baci! Neve.