giovedì 27 settembre 2007

Una sfida con me stesso.

Con raro spirito di sacrificio continuo nella lettura di "Tre metri sopra il cielo", dell'acclamatissimo Federico Moccia. Ormai è una sfida personale. Una sfida con me stesso. Il libro si lascia leggere, grazie alla semplicità del linguaggio e alla banalità della storia, altamente prevedibile e quindi fruibile anche da un cerebroleso. La trama però è avvilente. In soldoni, la storia d'amore tra Babi, ragazzina straviziata, e Step, muscoloso palestrato nullafacente e teppista di strada. Entrambi sono figli di genitori strapieni di soldi e dalla non meglio identificata attività lavorativa. Alta borghesia, comunque. Il fratello di Step, Paolo, fa il commercialista in carriera, ma ovviamente fa la figura dello sfigato pippaiolo. Step, invece, picchiatore di strada che vive di espedienti circondato da amici cialtroni e mezzi delinquenti (per non dire del tutto), fa la figura del vero figo. Avvilente. Ovviamente il poverino è ridotto così perché ha subito un trauma, che tuttavia deve ancora definirsi meglio. Poverino. E' per questo che va in giro a pestare la gente e a estorcere soldi anche a suo fratello. In realtà è solo una povera vittima... Patetico.
Comunque ormai sono arrivato a un terzo del libro. Ho deciso di turarmi il naso e bere fino in fondo l'amaro calice. Certo che se ai giovani d'oggi (non che io abbia mille anni) basta leggere questa pacottiglia per sognare e volare tre metri sopra il cielo, siamo veramente messi male.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

aò, maccchisei, cavaliere bianco dei miei coglioni??

ma come tipermetti de criticà Moccia, uno che te manco e scarpe puoi leccare!!! AOOOO, aanvedi questo!!

è arrivato Montale e quasimodo che sputa sentenze!! e magari stai a fà er lavavetri ai semafori, che li lavi pure male. che se ti vedo ti tiro sotto, ma come ti pemetti de parlà male di Federico, impunito piglianculo che non sei altro!!
che le uniche cose che ti sei letto prima di 3MSC erano LE ORE mentrè stavi a cagà, che poi ti tiravi pure na sega! A PIPPAIOLOOOOOOO!!!!

whiteknight ha detto...

Egregio anonimo, fermo restando che ognuno è libero di pensarla come meglio crede, in ogni caso dal mio punto di vista tirarmi una sega guardando le ore (tanto per usare il forbito linguaggio da te usato), è senz'altro un esperienza culturalmente più elevata che continuare a leggere il mucchietto di carta straccia in questione. Mi permetto un appunto, della stesso livello accademico del tuo commento: la carta del libro non va neanche bene per pulirsi il culo, terminata la cagata (e la sega).
Se continuo nella lettura di questo agonico libro è solo perchè per me è una sfida personale.
Ossequi e complimenti per lo spessore del tuo intervento, caratteristico di persone di elevato livello culturale.