sabato 5 luglio 2008
La precarietà della vita.
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lunedì 30 giugno 2008
La nuova lettura.
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domenica 29 giugno 2008
Recensione del libro "La famiglia Spellman", di Lisa Lutz.

Insomma un libro originale e molto divertente, ottimo per una lettura di puro svago, scritto interamente in prima persona, fornendo quindi al lettore il punto di vista della protagonista, Isabel Spellman. L'intreccio della storia è molto accattivante, in quanto si fondono insieme le disavventure sentimentali di Isabel, le investigazioni dell'agenzia Spellman e tutte le problematiche della famiglia, animate da personaggi come minimo imprevedibili. Un cocktail veramente godibile, una scrittrice da tenere d'occhio, visto che questo è il suo primo libro, uscito in America nel 2007 e in Italia quest'anno.
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Etichette: la famiglia spellman, libro, lisa lutz, recensione, scrittrice
lunedì 23 giugno 2008
Prime impressioni.
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sabato 21 giugno 2008
Il prossimo libro.
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venerdì 20 giugno 2008
Recensione del libro "Arancia Meccanica", di Anthony Burgess.

Un libro molto complesso, scritto dall'autore per meditare sul concetto di libertà dell'individuo, e sui metodi che la società civile può/deve usare per stabilire un'ordine al suo interno. Dal mio punto di vista devo dire che è molto facile prendere le parti di Alex, piuttosto che della società, che alla fine risulta essere molto più depravata e senza ideali degli stessi teppisti dai quali si deve difendere. Mi sembra veramente mostruosa la visione che Alex ha della propria vita alla fine del libro, quando egli decide di abbandonare la sua nuova banda per "mettere su famiglia", rispondendo a mere esigenze biologiche sue, pur sapendo che tale scelta non risponde ad alcuna necessità morale o etica, ma a una semplice conformazione a modelli a lui - tutto sommato - esterni. Insomma una visione del mondo totalmente negativa. Burgess, in un'appendice finale del libro, dichiara che il libro "Arancia Meccanica" doveva essere
"una sorta di manifesto, addirittura una predica sull'importanza di potere scegliere."
Gran bel libro, devo dire, pienamente all'altezza del film omonimo realizzato da quel genio del cinema che risponde al nome di Stanley Kubrick.
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giovedì 19 giugno 2008
Un drammatico dilemma.
"... La bontà viene da dentro, 6655321. La bontà è qualcosa che si sceglie. Quando un uomo non può scegliere, cessa di essere un uomo.
...
So che passerò delle notti insonni per questo. Che cos'è che Dio vuole? Dio vuole il bene o la scelta del bene? Un uomo che sceglie il male è forse in qualche modo migliore di un uomo al quale è stato imposto il bene? Sono questioni profonde e difficili, piccolo 6655321. ..."
Notare come il cappellano si rivolga ad Alex chiamandolo con il suo numero di matricola, analogamente a quanto succedeva nei lager nazisti. Comunque questo è il tema centrale del libro: il valore fondamentale della possibilità di scegliere, per un individuo, tra il bene e il male.
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