lunedì 2 giugno 2008

La mostruosa realtà dei campi di sterminio.

Continua in questo ozioso weekend la lettura del libro "Se questo è un uomo", di Primo Levi. Si tratta di una dichiarata testimonianza della devastante esperienza vissuta dall'autore in uno dei campi di stermino in cui era suddiviso il complesso di Auschwitz. Scopo di questi campi era il deliberato massacro dei suoi ospiti, che prima di venire uccisi nel corpo venivano spezzati nella mente, con criteri scientifici volti a fare dimenticare ai deportati la loro appartenenza la genere umano. Cito l'autore:

"Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e a bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere sé stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine "Campo di annientamento", e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo."

Mostruoso. Ma vero.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La dignità è ciò che loro volevano togliere... Ricordo una frase di Benigni riguardo al suo film : "Nessuno può scegliere il suo destino, ma ognuno può scegliere se viverlo dignitosamente o meno. Le donne di Auschwitz sapevano di andare alle camere a gas, ma vi andavano cantando e giocando con i bimbi per tenerli calmi. Questa è la dignità che nessuno ha potuto togliere loro."
Complimenti comunque, io un libro così non lo reggerei...Già ho le lacrime a scrivere questa frase, sarebbe masochismo.
Baci, Neve.

whiteknight ha detto...

Da tempo volevo leggere questo libro (anche "La tregua", a dire il vero, sempre di Primo Levi). Credo che certe cose non debbano andare dimenticate, anche perchè non vada perduto il testamento morale di quanti nelle atrocità disumane dei campi di sterminio nazisti hanno avuto il coraggio e la capacità di rimanere - nonostante tutto - Uomini. Una lezione mica da poco per la nostra generazione, che si illude che lo stato di benessere e libertà nella quale vive sia una cosa dovuta e intoccabile.

Anonimo ha detto...

E' vero. Purtroppo resta il quesito di come sia potuto succedere. Come persone normali abbiano eseguito o permesso questo.
Sarà che ho sentito i racconti di mia nonna, o che ho visto da piccola i documentari sui lager, ma io non ce la farei proprio... Tutto il mio rispetto per l'autore ed il testo, ma mi farei della violenza.
Neve.

whiteknight ha detto...

Domande senza risposta...
Comunque ognuno ha la sua sensibilità, ci mancherebbe.