sabato 29 marzo 2008

Recensione del libro "Il paradiso degli orchi", di Daniel Pennac.



Il protagonista di questo libro, scritto tutto in prima persona, è l'ormai mitico Benjamin Malaussène, assunto come capro espiatorio in un grande magazzino. Il suo compito consiste nell'impietosire i clienti pronti a sporgere reclamo per la merce difettosa, facendo risparmiare all'azienda un sacco di soldi. Malaussène con questo improbabile ma lautamente pagato mestiere mantiene la sua ancora più incredibile famiglia, formata dai suoi fratellastri e sorellastre, sfornati a periodi regolari dalla loro comune madre, abituata a cambiare frequentemente uomini, non prima di essersi fatta mettere incinta. Tuttavia nel grande magazzino cominciano a verificarsi inspiegabili attentati dinamitardi, che avvengono sempre in presenza del buon Malussène, che inevitabilmente finisce per diventare il principale indiziato. Dovrà quindi improvvisarsi investigatore, aiutato da una giornalista d'assalto e dalla sua famiglia.
Una storia quasi surreale, per alcuni aspetti fiabesca, scritta con eccezionale fantasia e tanto humour, che gronda da ogni pagina del libro. Il personaggio di Malussène, poi, è semplicemente geniale: non per niente è ormai diventato un mito del nostro tempo. Un libro che comunque è anche una divertente riflessione sulle contraddizioni della nostra società consumistica. In particolare nella storia è sempre presente il conflitto tra la necessità di accettare razionalmente le convenzioni borghesi da una parte (il grande magazzino incarna questo aspetto), e il bisogno di accettare l'irrazionale, il non codificato come necessità per viversi la vita (la famiglia di Malaussène ne è il paradigma). Insomma un libro che si presta a riflessioni che vanno molto al di là della storiella divertente che potrebbe emergere da una prima superficiale lettura.
Un libro che vale senz'altro la pena di leggere, anche se devo dire che lo stile di Pennac in sé non è sempre fluido e lineare.

7 commenti:

algor ha detto...

Sinceramente anche secondo me Pennac ha belle idee, i suoi libri sono godibili,ma scrive in modo alle volte un pò contorto.

encantada ha detto...

Pennac è un grande scrittore, ma alcuni - come te - lo trovano un pò troppo complesso. Non sono d'accordo, comunque de gustibus non est disputandum...

Anonimo ha detto...

Tieni anche presente che questo è il primo capitolo di una serie (come si suol dire "non s'ammazza la vacca da latte"). Non sono tutti eccezionali, ma indubbiamente godibili. E penso non sia semplice per uno scrittore restare sempre ad alti livelli.

Resta un buon lavoro (atch, come ho ridimensionato l'entusiasmo dopo le feste!)

whiteknight ha detto...

Bhè, comunque ho intenzione di leggere altri libri della saga di Malaussene.

Sabina Fragola ha detto...

Ma ke meraviglia Pennac...

Sabina Fragola ha detto...

Ma ke meravilgia Pennac...leggili tutti, mi raccomando!! Ti stregheranno come solo lui sa fare...

algor ha detto...

Hi hi hi... mi sa che la lista dei libri da leggere del Cavaliere è ormai infinita...