sabato 17 novembre 2007

Recensione del libro "L'elenco telefonico di Atlantide", di Tullio Avoledo.

Che dire. Lo scrittore friulano Tullio Avoledo mi ha molto deluso. Secondo me siamo a un livello superiore rispetto al vuoto pneumatico di Federico Moccia e ai pietosi raccontini di Mauro Corona. Ma non ho vista niente dell'aura di genialità che molta critica ha dipinto attorno a questo autore. Anzi. La prima cosa da dire è che il libro NON ha una struttura omogenea. Pare quasi che sia stato scritto da diverse persone. Cominciamo dallo stile. Le prime duecento pagine sono molto pesanti, con una scrittura ricercata, quasi barocca, gonfia di citazioni di ogni tipo. A mano a mano che la storia si sviluppa la scrittura diventa più leggera, alle volte godibile. Sembrerebbe quasi che la prima parte sia stata abbondantemente rimaneggiata dall'editor per supplire con la forma ciò che manca nella sostanza. La prima parte del libro è infatti abbastanza "piatta" dal punto di vista dello sviluppo della storia, quasi banale. Avoledo cerca di renderla interessante con dei dialoghi e delle situazioni che vorrebbero essere divertenti, ma non mi sembra abbia raggiunto lo scopo. Poi la storia cambia piega. Non c'è più solo un bancario con problemi familiari e una ristrutturazione aziendale che minaccia il suo posto di lavoro. Emergono lentamente elementi inquietanti, in un sincretico intreccio di società segrete, hackers, entità soprannaturali, universi paralleli e quant'altro. Di per sé tutto questo è abbastanza interessante, il problema è che tutti questi elementi non giungono MAI a formare un quadro d'insieme comprensibile. Avoledo cerca di uscire dal vicolo cieco in cui si è inserito con un finale assurdo, che non dico per non rovinare tutto a chi volesse leggere il libro. Secondo me è proprio il finale a dare il colpo di grazia a questo libro. Alla fine rimane una storia confusa, oserei dire quasi raffazzonata, che lungi dall'essere un "nuovo" stile è in realtà un guazzabuglio indecifrabile, quasi risibile. Il fatto che alla fine Avoledo dedichi due intere facciate di ringraziamenti a chi lo ha aiutato, se da un lato fa onore alla sua onestà intellettuale, dall'altro rende l'idea di cosa è probabile sia successo. Un overdose di editing. Troppe mani hanno lavorato su questo libro. Comunque resta il fatto che secondo me il buon Avoledo si è divertito parecchio nello scrivere. Il protagonista, Giulio Rovedo, è evidentemente un'immagine autobiografica dello stesso Avoledo. Anche lui bancario, anche lui in contatto con molti scrittori internazionali...
Peccato. Alcune idee che avuto Avoledo erano ottime. Altre meno. Purtroppo ha fallito completamente nel tentativo di metterle insieme. Comunque onore al merito. Almeno ha provato a fare qualcosa di diverso nella sua vita.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Te lo avevo detto: meglio lasciare perdere Tullio Avoledo.

Anonimo ha detto...

Esatto. se non sei in grado di comprendere la raffinata scelta stilistica del Maestro Tullio Avoledo, perchè prendersela conlui???

Senti, mettiti di fronte a uno specchio e guardati: se sarai onesto con te stesso vedrai il simbolo stesso del fallimento del genere umano. Lo so, dopo proverai un insopprimibile desiderio di infilarti in un water e tirare lo sciacquone... Pensa, un ultimo gesto può ridare dignità a un'esistenza sprecata.

l'Imparziale

Anonimo ha detto...

Senti, imparziale del tubo, l'unico vero Grande Maestro è Mauro Corona, l'ineffabile uomo di legno, il piccolo grande Uomo di Erto. VERGOGNATI!

Amici di Mauro Corona.

Anonimo ha detto...

per la felicità degli amici di Mauro Corona, in onore del sommo maestro ho composto questo breve sonetto.

un uomo
di legno
dal bosco
venuto
al bosco
tornato
al fiasco
attaccato
cosa mai
cagherà?
trucioli
di legno?
o semplice
merda?


l'Imparziale

whiteknight ha detto...

Ah ah ah! Lo sapevo: appena vista la recensione non avete resistito e avete ricominciato a spammare e trolleggiare! Siete fantastici! Continuate pure a litigare tra di voi, è troppo bello leggere le vostre cazzate imperiali!

Anonimo ha detto...

Vergognatevi!!!!!!!!!!!!!

Amici di Mauro Corona.

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè tutte queste offese.