mercoledì 28 maggio 2008

Domande senza risposta.

In Africa muoiono ogni giorno un numero incredibile di persone. Muoiono di fame, di sete, di malattie in genere (ma non sempre) curabilissime. Muoiono dimenticate da tutti. Un problema immane. Riporto questo brano tratto dal libro che sto leggendo, "Ebano", di Ryszard Kapuscinski:

"... Ripenso all'accampamento che abbiamo superato partendo da Dakar. Alla sorte dei suoi abitanti, alla provvisorietà, allo scopo e al senso di quelle esistenze, di cui non chiedono ragione a nessuno, nemmeno a se stessi. Se il camion non porta i viveri, moriranno di fame, se l'autocisterna non porta l'acqua, moriranno di sete. In città non hanno niente da raggiungere, in campagna niente a cui tornare. Non coltivano, non allevano, non creano. Non studiano. Non hanno indirizzi, soldi, documenti. Tutti hanno perso la casa, molti la famiglia. Non hanno a chi rivolgersi per per sporgere denuncia, nessuno da cui aspettarsi qualcosa.
La domanda sempre più fondamentale del mondo odierno non è come nutrire la gente, visto che, a parte le difficoltà organizzative e di trasporto, il cibo abbonda. La vera domanda è: che fare della gente? Che fare della presenza sulla terra di tutti questi milioni e milioni di persone, della loro energia non sfruttata, della forza che si portano dentro e che non sembra servire a nessuno? Qual'è la collocazione di questa gente nella grande famiglia umana? Quella di cittadini con tutti i diritti? Di fratelli danneggiati? Di intrusi invadenti? ..."

L'autore lascia queste domande senza risposta...

4 commenti:

whiteknight ha detto...

Mi mancava la tua abissale ignoranza, che non dimentichi mai di evidenziare. Porta i tuoi luoghi comuni e le tue frasi fatte altrove, caro il mio berlusconiano senza cultura. Il consiglio di leggerti qualche buon libro di storia rimane sempre valido.

Anonimo ha detto...

Ignoranti siete voi, comunisti fuori dal mondo! Ci mancava solo il solito senso di colpa che noi dovremmo avere nei loro confronti. Patetici.

algor ha detto...

Patetico sei tu, meno male che silvio c'è (?!?!?). Sei proprio un pagliaccio. Non hai neanche capito di cosa si sta parlando.

whiteknight ha detto...

Senti, amico di silvio, guarda che il pensiero di Kapuscinski è esattamente il contario: secondo lui la responsabilità dello sottosviluppo dei popoli africani è pricipalmente degli africani stessi. Prima di commentare ai post leggili bene, possibilmente accendendo il cervello. Ammesso che tu ne abbia uno da utilizzare.